venerdì 30 maggio 2008

Carte in tavola!

Ed eccoci arrivati al secondo consiglio comunale di questa nuova amministrazione. Ora si cominciano a scoprire le carte.
Partiamo subito dicendo che questa sera, venerdì 30/05/08, il Consiglio Comunale di ieri prosegue. Alle 19.30, quindi, tutti in Sala Consiliare per sostenere Michele!
Non sono bastate 5 ore, ieri sera, per rispondere in modo completo alle osservazioni fatte dalla minoranza.

Riporto l'intervento di Michele in merito alle Linee programmatiche riportate nel post precedente.


Egregio Signor Sindaco, gentili Consiglieri e Assessori,

dopo l’avvio ufficiale della nuova stagione amministrativa, frutto della tornata elettorale dello scorso aprile, avvenuto nella precedente riunione consigliare, questa sera si inizia a fare sul serio e in qualità di consigliere di minoranza sono chiamato a dare un giudizio di merito sugli indirizzi programmatici di governo espressi dalla maggioranza nel documento sottoposto all’attenzione del Consiglio stesso all’o.d.g.

La parte introduttiva riguarda principi e considerazioni talmente generali e incontrovertibili che in quanto tali ciascuna componente di questo consiglio comunale non può fare a meno di sottoscrivere, dato che si tratta di enunciazioni nelle quali tutti troviamo corrispondenza (il territorio come bene da preservare, lo sviluppo economico inteso come un’opportunità e non come un limite, il rispetto dei valori tradizionali della nostra cultura, che per inciso, lo ricordo é di matrice ancor oggi prettamente contadina; ecc.).

Onde raggiungere questi obiettivi, la maggioranza chiede quindi la “…comprensione delle scelte” operate: credo che il compito di una nuova compagine amministrativa sia quello di tradurre in pratica il proprio programma, dato che ha ricevuto un mandato preciso in tal senso dai propri elettori e che quello dell’opposizione sia vigilare affinché tale attività giunga davvero alla risoluzione delle problematiche e criticità presenti sul tappeto. Garantiamo pertanto fin da subito ascolto e attenzione alle proposte che vorrete sottoporci e disponibilità totale al confronto; per quanto riguarda invece la comprensione delle vostre scelte, essa avverrà soltanto sulla base della coincidenza di obiettivi che ci auguriamo essere il più frequente possibile.

E proprio entrando più nel merito delle enunciazioni programmatiche, tuttavia, su molti punti emergono da parte nostra perplessità e interrogativi, che vorremmo ora sottoporre alla vostra attenzione; non prima, però, di avervi ricordato che non ci sfugge affatto il significato politico e quindi necessariamente generico di talune vostre affermazioni.

Da parte nostra pensiamo tuttavia che la particolare congiuntura economica e sociale che anche il nostro piccolo ambito territoriale si trova ad attraversare, meriti una maggiore visione d’insieme e una progettualità amministrativa capaci di andare oltre la stretta contingenza, cosa che noi non scorgiamo nel documento sottoposto al nostro esame.


Nulla da dire sul concetto di comune-impresa, concetto che pone il cittadino al centro dell’azione amministrativa e che intende valorizzarne i diritti e le giuste rivendicazioni di efficienza e puntualità; non dimentichiamo però che “il comune - parafrasando il verso di una nota canzone - siamo noi”, e che esso sarà capace di funzionare al meglio nella misura in cui ciascuno, a partire dai suoi uomini di governo sapranno essere davvero al servizio di tutti i cittadini.

Nella parte 2, viene manifestata la volontà di realizzare nella zona di Brendola Revese, al centro del paese, una nuova struttura che dovrà diventare “…il cuore pulsante di tutte le attività… un centro di aggregazione in cui possono trovare riferimento giovani, anziani, famiglie, interessi diversi: quelli culturali, sportivi, associazioni di volontariato”. Ricordo al signor Sindaco e alla sua maggioranza che tali strutture sono già presenti nel territorio comunale e che alcuni dei maggiori problemi ad essi connessi riguardano da una parte il loro effettivo completamento e dall’altra la destinazione e l’utilizzo continuo e proficuo dei loro spazi: Mi riferisco più in particolare al Centro di pubblica utilità di Vò di Brendola, a tutt’oggi incompleto nel suo primo piano e necessitante di continua manutenzione ordinaria, oltre naturalmente all’ormai annoso e fantomatico completamento del 3° stralcio del Centro Sociale di Revese, da più parti richiesto e mai realizzato, onde sistemare in modo più conforme e decoroso i locali della Biblioteca e delle varie associazioni. Senza contare la mancanza di qualsiasi riferimento concreto alla costruzione di quella famosa palestra (la quarta sul territorio comunale…), invocata a gran voce dalla Polisportiva, la quale ha fatto della sua realizzazione, nel corso della recente campagna elettorale, il punto irrinunciabile e non differibile del proprio impegno e della propria attività amatoriale, ricevendone a quanto ci risulta, piena e completa assicurazione da parte vostra.

Temiamo, e lo avrete ben capito, che la proposta da voi messa nero su bianco possa nascondere ancora una volta l’antico vizio di costruire ex-novo strutture che una volta realizzate, oltre a non rispondere alle istanze dei cittadini, creeranno nuovi problemi e difficoltà di gestione già sperimentate nei casi sopraccitati.

L’attenzione e la cura per il sociale sono state, con tinte e sfumature diverse, tra le principali preoccupazioni di tutti i gruppi partecipanti alla campagna elettorale appena conclusasi e ora di diretta responsabilità dei nuovi amministratori. Nello scorso autunno, l’amministrazione uscente, con una scelta, occorre riconoscerlo, lungimirante e attenta alle tematiche legate alla valorizzazione della persona in quanto tale in ognuna delle sue espressioni vitali, aveva sostenuto e approvato un atto di indirizzo di pieno sostegno all’iniziativa della Fondazione Paolino Massignan, che intendeva estendere i benefici e le attività della propria casa-famiglia, sita in località Pedocchio, impegnando interamente la superficie e le infrastrutture della proprietà. L’intero Consiglio Comunale aveva dato il proprio favorevole appoggio, minoranze comprese.

Ad una recente riunione convocata dalla Fondazione per dare effettiva attuazione a quegli indirizzi programmatici, e rivolta agli amministratori dei comuni di Montecchio Maggiore, Montebello e Brendola, spiccava unica l’assenza dei rappresentanti di questa amministrazione. Ora noi crediamo che tale fatto costituisca soltanto un occasionale incidente di percorso, al quale chi di dovere saprà porre tempestivamente rimedio, ma esso rappresenta anche un esempio di come alle dichiarazioni di principio debbano poi necessariamente seguire i fatti concreti.

Monitorare le situazione di difficoltà e di disagio sociale, come si propone di fare questa nuova amministrazione, significa a nostro avviso, innanzitutto passare tempestivamente dalle parole ai fatti, sia che si tratti di persone diversabili, di anziani, di stranieri o anche, e il loro numero, ce lo dicono le statistiche di questi giorni, ultima in ordine di apparizione quella di ieri dell’ISTAT, è in continua crescita, di famiglie che non arrivano neppure alla terza settimana del mese, magari e qui apro per richiuderla subito una parentesi contabile che riguarda un successivo punto all’o.d.g., utilizzando in modo differente rispetto al passato gli avanzi di spesa corrente. Il gruppo consigliare Progetto Civico per Brendola vi affiancherà e vi sosterrà totalmente in tal senso.

Al punto 3 poche righe si soffermano sull’ormai annosa questione “Incompiuta”: mentre registriamo con favore il differimento temporale da voi operato nei confronti del termine per la presentazione delle osservazioni pubbliche a proposito del piano particolareggiato delle opere, in modo tale da recepire e valutare le istanze di chiunque desideri avanzarle, dato che l’utilizzo dell’Incompiuta comporta un carico urbanistico di eccezionale portata, non solo per il luogo ove essa è situata ma anche e soprattutto per gli edifici e le aree contermini e pertanto Brendola, le sue ville, il castello, il paesaggio collinare e quindi la sua storia e la sua cultura, non potranno non confrontarsi con tutto ciò, non possiamo fare a meno di sottolineare una certa ambiguità e reticenza nelle affermazioni enunciate circa la fattiva attuazione dell’intera operazione; chiediamo pertanto al Signor Sindaco una replica tesa spiegare con maggiore chiarezza questo passaggio.

Altre annotazioni riguardano il punto 5, che a proposito di gestione del territorio e tutela dell’ambiente, giustamente parte dalla necessità impellente di mettere in cantiere la stesura di un adeguato Piano di assetto territoriale (PAT). Anche in tale contesto, a nostro parere, si evidenziano alcune incongruenze perché dopo aver ribadito che gli obiettivi di tale pianificazione del territorio sono quelli di “…mantenere salvaguardate le caratteristiche ambientali e culturali del territorio di Brendola”, si evidenziano alcune tipicità da preservare ma se ne escludono, seppure in modo indiretto, delle altre. Faccio due esempi: quando si fa menzione della salvaguardia del paesaggio nelle zone collinari si restringe tale vincolo a partire “dalla pianura in su”, senza meglio specificare che cosa ne potrà essere di tutte quelle aree a ridosso de Berici oggi adibite a coltivazione che si trovano dalla collina in giù; neppure la specificazione dell’area del Palù come tipica zona pianeggiante da preservare ci tranquillizza del tutto perché esclude deliberatamente, per esempio quell’ampia porzione di territorio che lungo la strada provinciale di Bocca d’Ascesa, il località Asse, collega gli abitati di Vò e Brendola. Così come siamo perplessi di fronte all’affermazione secondo la quale, a proposito di future espansioni di nuovi insediamenti produttivi industriali, “l’Asse della provinciale 500 sarà invalicabile”, anche in questo caso esiste a partire dalla località Pedocchio e fino ai pressi dell’attuale cosiddetta “rotatoria Cavedoni”, un’ampia porzione di terreno agricolo che secondo i distinguo della maggioranza potrebbe, seppure ipoteticamente, accogliere nuove imprese produttive, essendo aldilà della strada provinciale.

Lo stesso possibile completamento del terzo stralcio dell’area artigianale denominata New, di cui l’Amministrazione si dice disposta a “valutare le modalità di prosecuzione”, dovrebbe rispondere, secondo gli obiettivi vincolanti del PAT sopraenunciati, a quei parametri ristrettivi per i quali era stato previsto l’originario insediamento produttivo, tra i quali spiccava una reale e documentata necessità di espansione produttiva di soggetti economici brendolani.

Al punto 6, a proposito di viabilità, dopo aver ribadito l’intenzione di avviare uno studio particolareggiato del sistema viario e dei flussi di traffico in entrata e in uscita dai centri abitati, cosa che ci sembra sensata e opportuna, quantomeno perché utile a fornire nuovi parametri di valutazione, la maggioranza intende “programmare la costruzione della pista ciclabile dai Ponticelli di S. Vito fino alla frazione di Cavecchie”.

Mentre auspichiamo che tale opera, in ogni caso, non interessi in alcun modo la stabilità dei platani attualmente posti sul ciglio della Provinciale, ci auguriamo che tale realizzazione trovi migliore attuazione tecnica e pratica rispetto ad altri manufatti dello stesso genere, che spesso, in occasione di eventi piovosi, assumono più l’aspetto di impianti natatori piuttosto che di un percorso alternativo alla sede stradale; una proposta alternativa e/o complementare al percorso lungo la provinciale, e secondo noi assai più suggestivo e apprezzabile dal punto di vista della fruizione del paesaggio e delle sue bellezze, potrebbe essere quello che parte dal centro dell’abitato di Vò e raggiunge le Cavecchie attraverso una serie di carrarecce già esistenti che si sviluppano lungo la strada della Pila. Un tale percorso non comporterebbe neppure un grosso esborso economico, ma soltanto una periodica sistemazione dei tratti interessati dal passaggio dei velocipedi.

Altro tema al centro delle cronache e quello al punto 7, sicurezza nel territorio. Già nel corso della campagna elettorale, il sindaco ha sostenuto la necessità di un pronto ritorno in pianta stabile del comando e quindi degli effettivi dei Vigili Urbani nel territorio comunale, in modo da garantire un maggiore controllo. Ora tale concetto è ripreso e ampliato nel programma di governo, con l’obiettivo di “…avere un servizio attivo tutti i giorni allo stesso costo”; i costi a cui ci si riferisce sono quelli attualmente sostenuti per il sistema consortile, già in uso da qualche anno, che vede Brendola inserita in una serie di comuni che fa riferimento dal punto di vista logistico a Montecchio Maggiore”. Ripetiamo qui quello che abbiamo sempre affermato in campagna elettorale: quella di partecipare ad un Consorzio di comuni oppure di insediare direttamente in loco un comando di Vigili urbani rappresenta una scelta di tipo politico che ciascuna amministrazione ha il diritto di sostenere; tuttavia crediamo che, allo stato attuale, riportare i vigili a Brendola, aldilà dell’innegabile ricaduta positiva che tale decisione potrebbe determinare e mentre la tendenza generale di altre realtà amministrative è quella di consorziarsi, significherebbe soprattutto un ingente incremento delle spese per tale servizio, certamente impossibile da far quadrare alle cifre attualmente stanziate in bilancio.


La mia analisi critica si conclude qui; nel ribadire ancora una volta la più ampia disponibilità al confronto e al dialogo del gruppo consigliare che rappresento, per le motivazioni e le obiezioni sopra espresse annuncio in ogni caso un parere contrario relativamente al punto 5 dell’attuale o.d.g., le linee programmatiche relative agli indirizzi di governo della maggioranza.

Michele Massignani

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