Nel prossimo numero di InPaese a firma del nostro Emanuele, un articolo che commenta e riassume cosa è stato detto e quali sono le impressioni raccolte. Buona lettura.
Martedì 14 giugno 2011, nella gremita sala D del Centro di Pubblica Utilità di Vò ed alla presenza di vari rappresentanti delle istituzioni, i gruppi consiliari Brendola Viva e Progetto Civico per Brendola hanno invitato il consigliere provinciale Mario Dal Monte ad illustrare la storia che si è sviluppata finora attorno alla zona CIS di Montebello. Alla fine dei giochi che cosa abbiamo ricavato dall’oggettivo racconto? La bretella che va dalla rotatoria del casello attuale alla rotatoria della nuova strada per Recoaro (futura Pedemontana) si farà. Punto. Bella notizia? Si, per Montecchio. Non per noi.
Il vecchio casello verrà spostato. Forse. Nel 2018 partiranno i lavori. Forse. Se ci saranno i soldi. Questo significa che finché non ci sarà il casello, tutto il traffico che arriverà dalla Pedemontana, dalla Valchiampo e da noi del Basso vicentino, confluirà sul casello attuale e sul Melaro. Le code sono garantite fino almeno fino all’Orna.
Come evitare tale eventualità? Cosa dobbiamo chiedere a gran voce a tutte le istituzioni preposte (Comuni, Provincia, Regione, Ministero delle Infrastrutture, ecc.)? Dobbiamo insistere sul fatto che la strada che dovrà collegare l’arteria del Melaro e la zona ove la Pedemontana confluirà verso l’A4 e la Statale 11 (la stessa dove verrà collocato anche il nuovo casello), - la famosa bretella per intenderci - dovrà nascere e crescere insieme al contemporaneo spostamento del casello autostradale, in modo da non creare un problema di traffico insostenibile una volta che la Pedemontana sarà completamente realizzata. Finora si sono mobilitati soltanto i cittadini di Montecchio Maggiore, ma questo non basta: non si può infatti ragionare soltanto in termini di convenienza municipale.
Inoltre, la zona CIS contiene un’area commerciale di circa 80.000mq. con vari punti interrogativi sulla destinazione e con una possibilità inquietante che venga realizzato un grosso centro commerciale, che farebbe arrivare potenzialmente 50 mila macchine al giorno. Ripeto: 50 mila.
I Primi Cittadini dei comuni da Arzignano ad Alonte, tutti cioè quelli dell’Ovest vicentino, dovrebbero unirsi e pretendere delle certezze dalla Provincia, muoversi per portare vivibilità alla zona e ai propri paesi, visto che sono per il 90% tutti dalla stessa parte politica. Invece no, nessun coordinamento. Almeno fino ad oggi.
Alla fine della serata il sindaco, praticamente a dibattito chiuso, è intervenuto così: “Sembra di parlare con un muro di gomma, parlare non serve più a molto” e proponendo azioni eclatanti “io mi metterò davanti alla strada nuova e non aprirà finché il casello non verrà spostato!”. In attesa delle azioni eclatanti una domanda sorge spontanea: se il nostro sindaco non sa che fare e si trova in panne, con un amministrazione comunale quasi totalmente leghista (i paroni a casa nostra) e una provincia che più verde non si può, cosa ci dobbiamo aspettare?
Emanuele Mercedi
Progetto Civico per Brendola
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