giovedì 19 maggio 2011

Manifesti repubblichini





Pubblichiamo l'interrogazione presentata pochi giorni fa e che verrà discussa nel consiglio comunale di mercoledì 25 maggio alle 20.30 in seconda convocazione.
Chiediamo che venga chiarita la posizione del Sindaco in merito al contenuto del volantino “repubblichino” affisso a Brendola lo scorso 25 aprile, di cui si è ampiamente discusso.



Lo scorso 25 aprile a Brendola sono stati affissi nelle bacheche pubbliche alcuni volantini inneggianti alla Repubblica di Salò.
Gli autori del gesto, nel fare ciò, hanno talvolta strappato, talvolta coperto i manifesti con il programma delle celebrazioni per la Festa della Liberazione.

Sui giornali dei giorni seguenti abbiamo letto le seguenti dichiarazioni:
  • Il Giornale di Vicenza, 26 aprile, Sindaco Ceron: “Nel rispetto della storia, tutte le diverse posizioni hanno uguale cittadinanza, da una parte o dall'altra che siano, ma facendo attenzione a non ledersi a vicenda».
  • Il Giornale di Vicenza, 26 aprile, Vicesindaco Meneghello: «È stato un gesto stupido. Chi è in contrapposizione può mettere i propri manifesti senza strappare quelli altrui.”
  • Corriere del Veneto, 26 aprile, Sindaco Ceron: “La storia va rispettata, potevano starci entrambi i volantini. Ma mettere i fogli “repubblichini” sopra a quello del Comune è segno di inciviltà.”
  • Il Giornale di Vicenza, 1 maggio, Sindaco Ceron: “Deploro fortemente l'atto di strappare il nostro manifesto perpetrato nottetempo da ignoti che nulla hanno a condividere con questa manifestazione e con il ricordo del 25 aprile di 66 anni fa.”

Chiediamo a Sindaco e Vicesindaco, che giustamente hanno condannato l’accaduto, di esprimere una chiara e precisa posizione anche in merito al contenuto degli scritti, riconoscendo nei volantini repubblichini la volontà di inneggiare al fascismo, contraria alla normativa italiana.

Ricordiamo a tal proposito che il reato di apologia del fascismo è previsto dalla legge 20 giugno 1952 n. 645 che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».

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