venerdì 1 aprile 2011

Riflessione


Una riflessione del nostro coraggioso Consigliere, Fabrizio Bedin.
Buona lettura.




Prima di scrivere questo testo mi sono imposto una riflessione. Non volevo infatti andasse ad accompagnare i già molti che hanno più un taglio reclamistico per questo o quel gruppo (e da cui nemmeno il sottoscritto si è probabilmente sottratto), bensì un’analisi su quelle che sono le cose concrete.
Non voglio nemmeno fare facili ed inutili polemiche, non interessano a nessuno. Troppo semplice sarebbe controbattere al grande parlare che si fa sul tema ambientale (ne prendo uno come esempio, non me ne voglia nessuno, potevo parlare di viabilità, di sviluppo territoriale, etc.), segnalando che il nostro comune è stato cancellato con ignominia, dalla Comunità europea, dalla lista delle amministrazioni virtuose per non avere dato seguito agli impegni presi sulle politiche che guardavano alle riduzioni dei gas serra, oppure sul tardivo intervento avvenuto sui fossati del Palù (malgrado segnalazioni e rassicurazioni varie), o piuttosto far notare come gli interventi di pulizia degli stessi, hanno portato a fare franare le rive (spero non pagheremo noi gli interventi …).
No, voglio cercare di fare un passo in avanti. Credo che Brendola e chi la abita meriti molto di più. Vi è una comunità che non ha più bisogno delle polemiche legate all’unità d’Italia, a quelle del 25 Aprile (S. Marco, patrono di Venezia, cari i miei serenissimi), a quelle legate ad un PAT mai passato realmente attraverso un confronto serio e regolamentato tra chi rappresenta i cittadini.
La comunità ha bisogno di avere delle risposte che guardino con lungimiranza al futuro. Potremmo tirarci i capelli sulla nuova palestra fino al suo completo realizzo. I lavori ritardano perché il luogo è inadeguato? Serve a poco dire “lo avevamo detto”, quello di cui nessuno parla è cosa ce ne faremo delle altre palestre. Alle scuole di Vò manca una zona all’aperto dove far fare ricreazione ai bambini? Si potrebbe anche proporre di chiudere la zona antistante la scuola (fermi tutti, non ho scritto che è la soluzione migliore), ma che senso ha proporlo se poi, visto che arriva da un componente di un gruppo di opposizione sarà l’ultima cosa che i nostri amministratori faranno (o la prima a non essere fatta). E si potrebbe continuare: mercato contadino, proposte per i commercianti, viabilità, …
Tal riflessione vuole andare oltre le inutili parole che si sono spese e si spenderanno senza guardare ai fatti concreti e condivisi, per il bene della comunità.
Negli ultimi 20 anni si è messo in atto uno scontro istituzionale che come risultato ha portato all’arretramento del nostro paese, prima a livello nazionale e poi via via fino al nostro ambito locale (e che, siamo da meno noi?) fino a fare dimenticare la cosa che dovrebbe essere più importante per un amministratore, ovvero il bene del territorio.
Per chi frequenta la messa domenicale, nelle preghiere è spesso presente un richiamo alla lungimiranza di chi ci amministra: non credo sia edificante dovere auspicare la grazia di Dio per ritrovare armonia di intenti.
Ed è anche troppo facile dire “hanno vinto le elezioni, amministrino”. E’ troppo facile per chi lo dice, per chi fa l’opposizione e per chi amministra nascondersi dietro queste parole. Il confronto con chi la pensa in modo diverso è, a mio avviso, segno di intelligenza, faticosa intelligenza. Ora si che mi trovereste d’accordo nel dire chi amministra ha l’onere e l’onore di prendere le decisioni. Dopo il confronto.
Abbiamo visto nella nostra piccola realtà locale sfasciarsi gruppi di persone che assieme potevano dare una prospettiva di grande crescita al territorio, piuttosto che altri che per dogma politico non “potevano” aggregarsi. Perché? Non me lo chiedete, veramente spesso non riesco a comprendere i comportamenti di noi membri del genere umano. Credo che le persone siano in primo luogo sempre espressione di una comunità civica, mentre per il resto sono parte di contingenze che a volte fanno più da freno che altro. Quello a cui però non posso sottrarmi è la riflessione a cui ho appena dato voce (scrittura). Solo l’assieme delle persone può dare al territorio ed alla comunità le risposte che porteranno Brendola a poter guardare ad un futuro radioso …  per noi e per i nostri giovani. Se poi questo processo inverso coinvolgerà anche il livello nazionale, credo ne guadagnerà ancora di più tutta la nostra bene amata Italia.

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