Riporto il pensiero di Fabrizio Bedin in merito alla questione "bollette dell'acqua 2009" e che troverete nel prossimo numero di InPaese.
Gentili utenti di Acque del Chiampo,
vi è una spiegazione che ci sarebbe stata dovuta riguardo le bollette acqua dell’anno 2009.
Infatti in ogni bolletta relativa ai pagamenti del suddetto anno vi è un addebito di euro 13,10 per relativi MC 82, sotto la dicitura “Altre voci di fatturazione” denominato “Conguaglio 2008”.
Visto che non capivo cosa ci fosse da conguagliare nei metri cubi che la mia famiglia aveva consumato, mi sono permesso di richiedere gentile spiegazione all’attuale ente gestore.
Con molta cortesia mi è stato risposto quanto segue (riporto un sunto):
Il 20 Gennaio 2009 a causa di una richiesta di recupero tariffario pari a 535.000 Euro presentata da MBS (vecchio gestore acqua) e relativa all’esercizio 2008, dovuta ad una contrazione dei consumi, l’assemblea d’ambito (tutti i legali rappresentanti dei comuni che formano l’ente gestore) ha deliberato di “assicurare il recupero dei costi di investimento di esercizio secondo il principio del recupero dei costi” come previsto dall’art. 154, comma 1 D.Lgs 152/2006.
In pratica non è stata consumata l’acqua che loro prevedevano si consumasse, generando un buco economico il cui importo è stata recuperato come detto sopra (e per buona pace di tutti quelli che hanno applicato il risparmio idrico). La cifra è stata “gentilmente prelevata” ad ogni utente dei comuni di Brendola, Lonigo e Montecchio Maggiore.
Ora, sulla legalità della questione io non ho conoscenza per dire qualcosa. Servirebbe un ricorso legale, che personalmente non credo valga la pena attivare. Preferirei invece una semplice ma esauriente spiegazione da chi ci amministra sulla “poca” trasparenza usata.
Comprendo molto le difficoltà che alcuni enti di servizio primario hanno nel rimanere con i conti in ordine; altrettanto credo che se vi è un buco di bilancio straordinario, con una società che risulti sana o sanificata, abbiamo l’obbligo di ripianificare tali scoperture.
Non vi è invece comprensione sul fatto che si siano tenuti nascosti i metodi di recupero del debito. Cosa siamo, degli esseri inferiori che non possono ambire a capire una spiegazione intelligente?
Spero quindi che l’amministrazione si premuri a dare chiarimenti in merito, ed altrettanto spero che questi portino la firma di qualcuno dei nostri amministratori e non dei dipendenti pubblici (cosa che ho notato nei scorsi numeri di In Paese essere divenuta di moda) i quali già compiono un egregio ed importante lavoro amministrativo.
Auspicando quindi che questa poco trasparente pratica non sia compiuta in altri ambiti (vedi buco della società rifiuti), resto in attesa assieme a tutti gli onesti cittadini che pagano le bollette di un semplice ma esaustivo chiarimento sul motivo di tale infelice tacere.
P.S.: mi permetto di fare un appunto sulla cifra di 56.000 euro apparsa sullo scorso numero di In Paese che sarebbe servita per il realizzo delle opere di atletica attorno al campo da calcio. Riporto alcune cifre direttamente dalla delibera di giunta di Giugno 2009 che guardava il costo di questi impianti:
Lavori di realizzazione pista d’atletica, pista per il salto in lungo, … € 62.732,20
Spese tecniche, iva, etc. etc. € 15.767,80
TOTALE OPERE € 78.500,00
Un risparmio di oltre 20.000 euro sul previsionale è una cifra importante. Sperando non vi sia quindi un errore nel riportarla, mi auguro che il mancato esborso serva per finanziare progetti di solidarietà in questo momento di profonda crisi economica (… ed un “benvenuto” a chi finalmente ha capito che la crisi c’è veramente) .
Fabrizio Bedin
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