Riporto la dichiarazione di voto del nostro consigliere, Michele Massignani.
Programma opere triennali 2009-2011 e bilancio 2009
Dichiarazione di voto
A proposito di bilancio comunale, parlando con alcune persone che hanno bazzicato per anni la sala consigliare del municipio, sia come semplici cittadini, sia con incarichi pubblici, mi è stato spesso ripetuto che tutto ciò che riguarda le promesse elettorali e le successive scelte politiche, contingenti o di più ampio respiro, deve per forza di cose passare attraverso la verifica preventiva delle scritture contabili e delle cifre che esse esprimono. Se lo stato economico e finanziario dell’ente amministrativo che il bilancio annuale certifica, lo consente, allora le parole potranno tradursi in fatti concreti, tangibili, altrimenti esse saranno destinate soltanto ad alimentare lo scontento e il risentimento di quanti, invece, speravano si tramutassero in qualcosa di concreto.
D’altra parte, le varie scritture che andiamo ad esaminare stasera, dopo l’antipasto rappresentato dal piano triennale delle opere pubbliche anticipato nello scorso autunno, questa volta, non rappresentano soltanto un semplice passaggio contabile periodico, ma costituiscono invece la struttura portante di tutto quanto la maggioranza - che ricordiamolo ne ha la piena facoltà dato che tale prerogativa le è stata riconosciuta dall’esito elettorale – intende fare sia a livello di spesa corrente, sia, soprattutto, a livello di spesa in conto capitale, nel corso del suo mandato amministrativo. In pratica, si tratta del passaggio dal dire al fare, dalla promessa al suo effettivo mantenimento. Saranno quindi le scelte discusse e adottate questa sera che determineranno il giudizio politico complessivo su questa maggioranza alla scadenza del suo mandato amministrativo. Il momento dunque risulta particolarmente importante.
Gli orientamenti e le scelte politiche, tuttavia, non sono le uniche variabili ad aver determinato le conclusioni sulle quali stasera siamo chiamati ad esprimerci, ve ne sono ben altre, assai più rilevanti e dettate dalla stretta attualità economica e che per convenienza possono essere tradotte con la parola “crisi”. Ebbene si: la congiuntura economica negativa è diventata la cartina di tornasole dell’attuale momento che stiamo attraversando e la pianificazione degli obiettivi di spesa non può in nessun modo non tenerne conto. E’ inevitabile.
Le istituzioni economiche di tutto il mondo, da alcuni mesi, stanno cercando di approntare una serie di contromisure capaci di arginare il malessere sistemico che sta intaccando le fondamenta del nostro vivere civile, attraverso misure capaci di rilanciare l’accesso al credito e di conseguenza gli investimenti, l’occupazione e last but not least, i consumi. Insomma, ciascuno secondo le proprie possibilità, da Wall Street al fruttivendolo sotto casa, sta cercando di modificare mentalità e comportamenti pratici che, alla luce di quella che qualche economista ha definito “la tempesta perfetta”, non hanno più ragione di essere. L’obiettivo è quello di attraversare queste difficoltà. A qualunque costo. Ma per farlo bisogna cambiare mentalità e punti di vista.
E la nostra amministrazione, nel suo piccolo, che cosa fa? I suoi esponenti hanno compreso che il momento è particolarmente critico e che le scelte di oggi si ripercuoteranno su molti anni a venire, ben oltre il loro mandato? A scartabellare la voluminosa documentazione sul tema fornita ad ogni consigliere comunale prima di questa serata, si direbbe francamente di no. In che senso? Nel senso che, a nostro avviso, manca nella filosofia generale che ha animato la redazione del bilancio e degli altri documenti contabili, ed è grave che sia così, una presa d’atto politica chiara ed evidente di quanto appena sopra esposto.
I dati numerici dell’anno 2009, in altre parole, non contengono alcuna significativa cesura, nessuna discontinuità con quelli prodotti negli esercizi precedenti; tale constatazione, probabilmente, è dovuta al fatto che, a differenza della realtà politica, quella legata agli Uffici, e più specificamente all’Ufficio ragioneria che si occupa quotidianamente del buon andamento dei conti dell’ente, ha potuto operare in piena continuità rispetto al recente passato. Questa presa d’atto, che dal punto di vista metodologico ci sentiamo di condividere con la maggioranza, non può e non deve tuttavia costituire per essa un alibi, in grado di far passare sotto silenzio le sue responsabilità: di fronte ai problemi congiunturali cui ho appena fatto cenno, infatti, i nostri amministratori hanno scelto la via della conservazione. Alla prova dei fatti, invece di tentare di prendere in considerazione strade alternative capaci di dare risposte concrete ad una crisi che si fa ogni giorno più pressante, essi hanno imboccato la ormai consueta e rassicurante soluzione già percorsa in passato, nella quale il Comune destina, ieri come oggi, l’avanzo di bilancio dell’annualità precedente a rimpolpare i capitoli delle spese in conto capitale, che per stare alla stretta attualità, sono comprese nel triennio considerato tra i circa 2.600.000-2.800.000 euro. Dato per assodato che i dati della spesa corrente, già da alcuni anni, si mantengono stabili (quelli del 2008 si assestano attorno ai 3.400.00 euro), la vera sfida riguarda oggi proprio le spese in conto capitale. E qui arriviamo al punto: la maggioranza ha deciso, già a partire dall’esercizio 2009, di concentrare tutti i suoi sforzi e tutte le risorse finanziarie disponibili nella realizzazione di due opere infrastrutturali molto onerose per la comunità: il nuovo palazzetto dello sport (costo indicativo 1.900.000-2.000.000 euro, di cui già 1.200.000 accantonati nel 2008) e il completamento del terzo stralcio del Centro sociale, spesa prevista 700.000 euro, ma è una cifra destinata a crescere in quanto i plinti e le fondazioni fatte 15 anni fa e che vediamo a vista sono completamente da rifare perché strutturalmente inadeguate. Due obiettivi molto ambiziosi, sui quali sono stati concentrati tutti gli sforzi e tutte le risorse disponibili della collettività, peraltro ancora lontane nel tempo dal realizzarsi concretamente: mi riferisco agli oneri di urbanizzazione del New 3 e della lottizzazione Molinetto. A tal proposito, è realistico stimare che queste ultime, stante le gravi difficoltà economiche, molto difficilmente riusciranno a rimpinguare le casse comunali entro i tempi prefissati; di conseguenza, esiste, secondo noi, il rischio molto concreto che non soltanto nessuna delle due opere rispetti i tempi di realizzazione preventivati, neppure quelli iniziali, ma, cosa ben più grave, che tali progetti, nel frattempo, sottraggano risorse preziose da investire in altri e a questo punto davvero più urgenti capitoli di spesa, primi fra tutti quelli riconducibili alla sezione 10 denominata settore Sociale. In sede di commissione l’assessore Bertozzo ha tentato di rassicurarci, sottolineando il fatto che le voci di spesa di tali capitoli sono stati aumentati di circa 100.000 euro (Totale FUNZIONE 10: da 475.000 del revisionale 2008 ai 574.000), ma in realtà una grande parte di quei soldi non vanno direttamente in assistenza ai cittadini, ma finanziano voci di spesa a livello ULSS 5, oppure sono contributi che il Comune riceve, ma vincolati a precisi utilizzi.
Vediamo più in dettaglio questi dati, disaggregandoli secondo la loro effettiva destinazione:
Bisogna tenere conto innanzitutto che al netto di un contributo regionale che va al SERVIZIO 10-01, al 10-02 e al 10-03 non c'è niente e al 10-05 ci sono i servizi cimiteriali, al netto di tutto questo c'è il SERVIZIO 10-04 che rappresenta la sostanza degli interventi nel sociale. In esso il revisionale 2009 porta 503.000 € contro 394.000 euro del previsionale 2008, ma contro i già 460.000 € dell'assestato del 30/11. Sono + 43.000 €.
Se però a questi togliamo 22.000 € che sono l'aumento della quota del trasferimento che il Comune versa all'ULSS 5 l'incremento reale che questa amministrazione mette sul bilancio 2008 (vale appunto l'assestato che dice cosa è successo su 11 mesi su 12, perciò è quasi il definitivo) è di 21.000 €.
I capitoli dove sono stati collocati questi soldi, nell'ambito degli aiuti diretti, sono:
- 1875: rette ricovero inabili e assistiti: da 40.000 a 45.000 €
- 1885 assistenza domiciliare anziani: da 22.500 a 25.000 €
- 1887-40 attività sociali ed educative (servizi) da 79.200 a 84.000 €
- 1887 interventi assistenziali vari: da 20.500 a 25.000 €
- 1887-5 fondo comunale a sostegno famiglie in situazione di disagio: da 10.000 a 15.000 €
E’ necessario, quindi, prendere in considerazione anche nuove strategie d’intervento, perché oramai gli effetti negativi della crisi economica hanno già iniziato, seppure ancora marginalmente, ad intaccare il nostro tessuto economico. Non c’è un minuto da perdere. Ma come?
Noi proponiamo, per quanto riguarda le spese in conto capitale, di concentrare le risorse nella realizzazione di un’unica opera pubblica, coinvolgendo però fattivamente, e non soltanto a parole, nella progettazione anche le minoranze presenti in consiglio comunale e i vari gruppi e associazioni del territorio: insieme si pensa meglio e le soluzioni migliori saltano sempre fuori mettendo in comune idee e intuizioni, mai isolandosi e decidendo da soli per tutti. Per quanto invece concerne le spese correnti, chiediamo che l'avanzo di bilancio 2008 o una parte di esso sia destinato alla spesa corrente per finanziare interventi "diretti" ad alleviare la situazione economica di tante famiglie, certi come siamo che purtroppo l'emergenza peggiore non si è ancora vista, ma sarà fortissima nei prossimi mesi. E' un argomento complesso,ce ne rendiamo conto, non è facile aumentare la spesa corrente in quanto occorre rispettare i parametri fissati dal patto di stabilità; bisogna inoltre evitare contributi a pioggia che disperdano le risorse senza magari arrivare realmente a quanti davvero sono nel bisogno. La soluzione, come già per gli investimenti infrastrutturali, può arrivare secondo noi soltanto dalla concertazione. Urgente quindi l’apertura immediata di un tavolo tecnico nel quale concordare insieme una serie di interventi mirati (rette asili nido e materne? assistenza anziani? rette casa di riposo?); Ad esempio: è vero che aumentano i contributi agli asili per la gestione generale (da 107.000 a 121.000 €) ma non vedo contributi alle famiglie per il pagamento delle rette; si potrebbe inoltre inserire un ulteriore contributo per l’acquisto dei libri di testo alle scuole medie (vengono girati soltanto 3.000 euro che arrivano dalla Regione).Il contributo per l'acquisto di libri per la scuola primaria appare già buono (da 9.800 a 11.000 €). Senza dimenticare le nuove opportunità offerte dall’adeguamento dei criteri di spesa fissati recentemente dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, che ha approvato un provvedimento che adegua l’applicazione dell’articolo 3 della legge regionale n.8 del 1986.
Tra le competenze della maggioranza, ne accennavo all’inizio, c’è la possibilità di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso un articolato piano d’interventi: mai come in questa occasione però, visti i tempi difficili, è indispensabile lavorare con un nuovo spirito di collaborazione, rinunciando per questa occasione ai vantaggi derivanti dalla vittoria elettorale. Mi auguro che quanto proposto possa essere considerato e portare nel corso dei prossimi mesi a modifiche sostanziali dell’impianto contabile posto stasera in votazione. La nostra non è una posizione ideologicamente preconcetta e la possibilità da parte vostra di introdurre prossimamente significative variazioni all’impianto contabile in esame, ci permette di guardare al futuro con una certa cauta speranza: per questo, in attesa delle vostre prossime decisioni in merito, noi stasera esprimiamo il nostro voto di astensione.
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